RAZIONALE
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), malattia di Crohn, rettocolite ulcerosa e colite indeterminata, sono condizioni di infiammazione cronica intestinale, recidivante e remittente, che colpiscono in Italia circa 200.000, con un aumento dell’incidenza negli ultimi 20 anni anche e soprattutto in età pediatrica. Esse si presentano generalmente nel paziente giovane (tra i 20 e 40 anni) e circa il 20-25% ha un esordio in età pediatrica. La storia naturale delle MICI è estremamente variabile, da forma lievi a forme molto aggressive, con necessità di interventi chirurgici e grave compromissione della qualità della vita. Tra i “moderni” obiettivi del trattamento delle MICI è inclusa la possibilità di una modificazione della storia naturale della malattia, nell’obiettivo di evitare o almeno ridurre le complicanze a medio e lungo termine come le stenosi e le fistole, riducendo la necessità di interventi chirurgici. Il razionale dell’incontro è quello di un confronto tra specialisti del bambino e dell’adulto, principalmente sulle strategie terapeutiche, sulle strategie di ottimizzazione della terapia biologica, sul ruolo terapeutico della nutrizione e della CDED, sulle manifestazioni extraintestinali articolari e non ultimo sulla terapia chirurgica. Una sessione sarà interamente dedicata al rapporto tra le immunodeficienze e l’apparato gastrointestinale; nel bambino molto piccolo (esordio < 2 anni) molte malattie “genetiche e immunologiche monogeniche” possono esordire con sintomi “IBD like” ma anche nel paziente giovane e adulto il gastroenterologo deve conoscere e riconoscere le manifestazioni gastrointestinali delle patologie “da difetto di risposta immunitaria” sia primitive che secondarie. Il confronto tra specialisti del bambino e dell’adulto ha l’obiettivo di condividere e confrontarsi sulle peculiarità delle MICI nelle due età della vita, in modo da facilitare la transizione del paziente pediatrico verso le cure dell’adulto, processo difficile, non ancora del tutto standardizzato, ma che sappiamo essere fondamentale per la storia naturale della malattia.